NON SONO INCINTA…HO LA DIASTASI


Voglio condividere con voi un pezzo importante del mio percorso post-gravidanza: la scoperta della diastasi dei retti addominali, una condizione che, purtroppo, ancora oggi è poco conosciuta, anche da molti professionisti del settore sanitario.

Ho scoperto di avere la diastasi dopo la mia prima gravidanza, grazie a un’ecografia: la separazione dei muscoli retti addominali era di circa 4 cm. Si tratta di una condizione che può causare problemi estetici (sembro sempre incinta di 3/4 mesi e la mia pancia si gonfia con niente!) ma anche funzionali, come dolori alla schiena, debolezza addominale, incontinenza o, addirittura, ernie.

Io vivo questa condizione abbastanza male, nel senso che non sono a mio agio, soprattutto in estate! Prediligo i costumi interi e sto sempre con la pancia tirata, coperta o sto seduta 😉 Ho un fisico magro e questa pancetta fuoriesce più o meno evidentemente durante la giornata! Il commento “quando arriva il terzo??” è sempre dietro l’angolo 🙁

Sotto i 3 cm, con tanta costanza e impegno, si può migliorare molto attraverso esercizi specifici come la ginnastica ipopressiva e la respirazione diaframmatica. Personalmente, ho trovato molto utile seguire i corsi di Nadine di Maratona Benessere Donna, che propone percorsi online su Instagram pensati proprio per chi soffre di diastasi. Sono corsi mirati, accessibili anche economicamente, e lei è sempre disponibile a dare consigli personalizzati.

Un altro consiglio prezioso: iscriversi ai gruppi Facebook sulla diastasi. Ce ne sono almeno due molto attivi, ricchi di informazioni, testimonianze, foto prima/dopo, esperienze di interventi e, soprattutto, tanta condivisione tra donne che capiscono davvero il problema.

Un mese fa ho fatto una visita con il dottor Baldan a Padova, uno degli esperti in diastasi in Italia, e mi ha inserita in lista d’attesa per l’intervento chirurgico (che al momento è di circa 2 anni…). Ci sono diverse tecniche operative: dall’addominoplastica alla chirurgia mini-invasiva. Io farò l’intervento in laparoscopia. Il servizio sanitario nazionale copre l’intervento, generalmente, solo in presenza di ernie e con una diastasi particolarmente ampia.

Nel mio caso, per ora, non ho problemi funzionali gravi, ma so che potrebbero insorgere altre complicazioni nel tempo. Avevo anche valutato di andare a Trento, dove c’è un medico che ha sviluppato una nuova tecnica chiamata THT, ma la distanza per me era troppa. Così ho deciso di affidarmi al centro di Padova.

Nel frattempo, sto cercando di preparare il mio addome al meglio, perché affrontare un’operazione con muscoli addominali già forti e allenati può fare davvero la differenza nel post-operatorio. Attenzione però: non tutti gli esercizi fanno bene alla diastasi, anzi, alcuni possono peggiorarla seriamente. Per questo è fondamentale affidarsi a professionisti veramente competenti.

Ecco una delle cose più difficili da accettare: la scarsa conoscenza del problema, sia da parte della gente comune che, purtroppo, anche da tanti fisioterapisti e professionisti del movimento, che si improvvisano senza avere una reale preparazione sulla diastasi.

Spero che questo post possa essere utile a chi sta vivendo una situazione simile. Ci sono soluzioni, ci sono percorsi e ci sono comunità che ci possono accompagnare.

Se vuoi parlare della tua esperienza o fare domande, scrivimi pure. Insieme, possiamo fare rete e aiutare altre donne a conoscere questo fastidioso disturbo.